AGRICOLTURA TRA LAVORO OCCASIONALE E LAVORO NERO: DOPO L’ADDIO AI VOUCHER IN ARRIVO IL “CONTRATTO DI LAVORO OCCASIONALE”, CON IL PLAUSO DI CONFAGRICOLTURA. TRA I VIGNETI DELLE LANGHE, I CARABINIERI ARRESTANO 4 PERSONE CON DOCUMENTI FALSI

Da un lato il dibattito (eterno, come molte cose in Italia) sul lavoro occasionale da regolamentare, che passa dai voucher, prima introdotti solo per i lavori agricoli occasionali, come la raccolta di frutta, la vendemmia e così via, poi estesi a tantissimi altri settori, e di cui in molti casi si è abusato, e poi aboliti come strumento, buttando via “il bambino e l’acqua sporca”, che ora saranno sostituiti dal “contratto di prestazione occasionale” che, salvo sorprese sarà introdotto con il voto sulla “manovrina”, atteso in queste ore. Dall’altro la piaga del lavoro nero che, in ogni caso, continua a colpire l’agricoltura italiana, vino incluso. Due facce della stessa medaglia, in qualche modo, in bilico tra una eccessiva flessibilità prima e forse una eccessiva rigidità poi, nel caso degli strumenti utilizzabile per normare il lavoro occasionale, ma sui cui pesa una conduzione criminale ed illegale da parte di alcuni, seppur minoritari, operatori, insopportabile sempre, e tanto più inaccettabile quando avviene in filiere ad alto valore aggiunto dell’agricoltura, come quella del vino. Ne è testimonianza, ultima in ordine di tempo, il blitz che, nelle Langhe Patrimonio Unesco proprio per le sue colline vitate, ha visto i carabinieri di Alba arrestare in flagranza di reato quattro persone in provincia di Cuneo, due uomini e due donne, tutti di nazionalità macedone, in un’azione di contrasto al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, riporta l’Ansa.


80 i macedoni identificati: 56 sono stati accompagnati in caserma per ulteriori accertamenti. La manovalanza macedone è storicamente impiegata nelle Langhe nei lavori agricoli all’interno delle aziende vitivinicole. Il servizio è stato finalizzato oltre che al contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina, al suo favoreggiamento, anche nell’ambito del rafforzamento dei servizi di sicurezza e controlli antiterrorismo disposti a livello nazionale. I militari, in collaborazione con il servizio di cooperazione internazionale austriaco e rumeno hanno accertato la falsità di 4 documenti per l’espatrio di nazionalità bulgara in possesso di cittadini macedoni. Per due donne e due uomini è scattato l’arresto in flagranza di reato per possesso di documenti falsi, ricettazione e permanenza illegale sul territorio nazionale. Un quinto cittadino, anch’egli macedone, è stato raggiunto da decreto di espulsione per non aver regolarizzato la propria posizione. Insomma, lavoro nero, di fondo, che spesso è legato anche all’odiosa pratica del caporalato, sul quale si attendono gli effetti concreti della legge approvata a fine 2016.
Intanto, come detto, nelle prossime ore dovrebbe essere votata la “manovrina” del Governo ed i suoi emendamenti, tra cui anche quello che, al posto dei voucher, introduce strumenti come il “contratto di prestazione occasionale”, con limiti di impiego e di reddito erogabile. Una misura che farà discutere, con parte delle opposizioni e dei sindacati che annuncia battaglia, ma auspicata da tutte le organizzazioni agricole, da Coldiretti ad Agrinsieme (Confagricoltura, Cia – Agricoltori Italiani, Coopagri e Alleanza delle Cooperative”, e che trova il positivo commento del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti: “valutiamo positivamente il contratto di prestazione occasionale che darà modo di utilizzare, con ogni garanzia di trasparenza, manodopera occasionale nei momenti di maggiore necessità. I voucher – precisa Giansanti – hanno dimostrato di essere un notevole supporto nella lotta contro il lavoro nero in agricoltura. Eliminandoli si era privato le aziende agricole, che non ne avevano mai abusato, di uno strumento flessibile per le campagne di raccolta e limitato a studenti, disoccupati e pensionati. Ora, anche per le nostre sollecitazioni, si è compreso che serviva porre rimedio. In ogni caso – conclude il presidente di Confagricoltura – con questo provvedimento non si mette fine al tema dell’occupazione e del costo del lavoro in agricoltura che richiede interventi organici e che tengano conto delle sue peculiarità e specificità”.
Inoltre, aggiunge Giansanti, “approviamo con soddisfazione la decisione di estendere il fondo di solidarietà alle aziende agricole non assicurate, colpite dagli eventi atmosferici dei mesi scorsi. C’era l’assoluta necessità di mettere in atto strumenti legislativi adeguati per rimborsare gli agricoltori. I danni dell’emergenza maltempo – ha spiegato il presidente di Confagricoltura – sono stati notevoli e diffusi ed hanno interessato tutta la penisola passando da siccità a grandinate, gelate, vento forte”

FONTE: winenews.it