NELL’EMISFERO SUD L’ESTATE ENTRA NEL VIVO, CON TUTTO CIÒ CHE NE CONSEGUE. COMPRESA LA PIAGA DEGLI INCENDI, CHE HANNO COLPITO IL CILE CENTRALE, RIDUCENDO IN CENERE DECINE DI ETTARI DI VIGNETI, I PIÙ ANTICHI DEL PAESE ANDINO, CON UN SECOLO DI STORIA

Se l’Italia è stretta ormai da settimane nella morsa del gelo, nell’Emisfero Sud l’estate è entrata nel vivo, con tutto ciò che ne consegue. Compresa, purtroppo, la piaga degli incendi, che questa volta ha colpito il Cile, coinvolgendo una delle regioni enoiche di riferimento del Paese andino, Colchagua. Le fiamme, divampate dalle foreste del Cile centrale, hanno presto avvolto un’area vastissima, tanto che le autorità, compresa la Presidente Michelle Bachelet, hanno parlato di “peggior disastro forestale della storia cilena”.

Sono 450.000 gli ettari agricoli a rischio, ed il mondo del vino ha già iniziato a fare i conti dei danni, non tanto in termini quantitativi, quanto di patrimonio storico: ad andare in cenere, infatti, sono stati i vigneti di un centinaio di piccoli produttori, tra i più antichi del Paese, con più di un secolo di storia alle spalle.
Sergio Amigo Quevedo, winemaker di Cancha Alegre, ha perso 6 ettari di vigne vecchie di 120 anni. “È difficile credere che quelle viti, che abbiamo curato con tanto amore e sacrificio, sono ormai perse, come una parte importante del patrimonio viticolo del Cile, per colpa della disattenzione di qualcuno”, racconta il vigneron al magazine Uk “Decanter” (www.decanter.com).
Gli incendi sono stati particolarmente feroci nella regione di Maule, dove i piani di forestazione sostenuti dal Governo, e molto criticati a suo tempo, hanno portato a piantagioni fitte di eucalipti e pini altamente infiammabili, tanto che le temperature hanno raggiunto facilmente i 100 gradi, creando danni enormi alla rete elettrica. Anche Diego Morales, proprietario di Bisogno Wines, ha perso il suo vigneto, 25 ettari, tra cui filari vecchi di 150 anni, immersi nella foresta. “Le fiamme – racconta a “Decanter” – minacciavano la nostra azienda già da sabato, abbiamo provato a salvare il vigneto, ma il nostro sforzo non è stato sufficiente, ed i pompieri, subissati di Lavoro, sono arrivati solo dopo 5 ore. La nostra – ricorda Morales – non è solo zona di foreste, al contrario, siamo una regione rurale, con tanti vigneti di importanza storica e tanti allevamenti, e a volte sembra che le autorità non ne tengano conto …”.

FONTE: winenews.it