GIACENZE, I NUMERI DEFINITIVI: NELLE CANTINE DEL BELPAESE 53 MILIONI DI ETTOLITRI DI VINI E MOSTI (ALL’11 DICEMBRE), PER IL 2018 IL CALO SARÀ DI 8,7 MILIONI DI ETTOLITRI, E LA TENDENZA RIALZISTA SUI PREZZI DEL VINO, COSÌ, NON PUÒ CHE PROSEGUIRE

Il tema delle giacenze è ancora caldo, ma la querelle sui numeri, che si arricchisce dei più attesi, ossia quelli sull’attuale stato dell’arte della cantina Italia, si avvia ad una conclusione che, a pochi giorni dalla fine dell’anno, fotografa con precisione lo stato delle cose.Una certa confusione, in effetti, deriva dal fatto che per giacenze, secondo la normativa comunitaria, si intendono tutti i vini ed i mosti detenuti dalle cantine al 31 luglio. Perciò, il dato di 46,8 milioni di ettolitri comunicato dalla Uiv – Unione Italiana Vini la scorsa settimana non è sbagliato, ma manca di una precisazione: di questi, infatti, 14,3 milioni di ettolitri erano già pronti al commercio (“at trade”, nella definizione della Commissione Europea). Le giacenze reali, quindi, scendono a 32,4 milioni di ettolitri.
Ma non è tutto, perché è la stessa Unione Italiana Vini, come riporta l’ultimo numero del “Corriere Vinicolo”, a precisare che le giacenze aggiornate all’11 dicembre, secondo il registro telematico, tra vini e mosti, siano di 53 milioni di ettolitri certificati, tra vino nuovo in fermentazione, sfusi, imbottigliati e imbottigliati ma non ancora etichettati. Questo, in soldoni, è ciò che le aziende hanno in cantina. Un dato a cui si arriva, semplicemente, sottraendo alle giacenze del 31 luglio le vendite in Italia (10 milioni di ettolitri) e all’estero (9,5 milioni di ettolitri) del periodo agosto-dicembre, ed aggiungendo il vino importato (1,5 milioni di ettolitri) e quello prodotto (38,7 milioni di ettolitri, ancora meno delle stime). Proiettando le necessità del mercato alla situazione attuale, si può stimare un fabbisogno nel periodo gennaio-luglio 2018 di 29,4 milioni di ettolitri, il che vuol dire arrivare ad avere in cantina, al 31 luglio 2018, 23,7 milioni di ettolitri, ben 8,7 milioni di ettolitri in meno dell’ultimo esercizio. Ecco perché, se pure non c’è da allarmarsi, nella speranza di una vendemmia 2018 abbondante, la tendenza rialzista sui prezzi del vino, ad oggi, non può che proseguire.

FONTE: winenews.it