Impazzano le startup a tema vino. Quasi sempre idee di giovani talenti che hanno fatto esperienza all’estero e sono tornati in Italia per trasferire il sapere ad un’idea concreta, possibilmente accompagnata da una passione comune.E’ il caso di Winelivery, startup milanese fondata da tre italiani under 30. Da gennaio ad oggi la crescita è stata del 200% ogni mese.

Andrea Antinori (nessun legame con gli Antinori del vino) ha avuto l’idea. e nessuna parentela con la nota famiglia del vino. “Siamo partiti dall’esempio degli Usa – racconta – ma poi ci siamo allontanati da quel modello. Là il mercato è molto alcol-centrico, in Italia invece il vino va per la maggiore”.

Come funziona Winelivery?

Prima di tutto si scarica l’app, disponibile per iOs e Android, poi si effettua l’ordine. La scelta è oggi fra 500 etichette di vini, birre italiane artigianali e cocktail. La particolarità è che tutto arriva a casa, ghiaccio compreso laddove richiesto o necessario. In pratica, non ci si muove dal divano, il servizio è velocissimo (sono garantiti 30 minuti al massimo) e il trasporto non costa nulla.

Andrea continua: “I prodotti arrivano alla temperatura ideale e, se impieghiamo più di mezz’ora, offriamo uno sconto sull’ordine successivo”. I tre ragazzi hanno pensato a tutto: “Per garantire la consegna più veloce possibile abbiamo diviso Milano in aree: ognuna si appoggia su un’enoteca o un distributore diversi. Il trasporto avviene in scooter, al momento abbiamo tre driver in settimana e cinque nei weekend ma ogni mese c’è bisogno di persone nuove”.


A gennaio le consegne sono state cinque, per il mese di ottobre si stima che saranno in tutto circa 900.

“Il vino rappresenta il 70% del business, i cocktail vanno forte soprattutto nei weekend – spiega Francesco Magro, 29 anni, ceo e confonder – Stiamo notando che la clientela è molto varia: ragazzi giovani abituati a usare le app ma anche persone più in là con gli anni che apprezzano il vino. E molte donne”.

L’idea è si espandersi nel 2017 anche in altre grandi città del nord, e dopo sbarcare ambiziosamente all’estero: Londra e la Germania, col made in Italy consegnato direttamente a casa.

Fonte: igrandivini.com