“Nel ringraziare le Forze dell’ordine per il loro lavoro, credo opportuno chiarire che si tratta di un’indagine che nella nostra Regione ha individuato esclusivamente irregolarità di tipo amministrativo e che nulla ha a vedere con qualità e salubrità dei nostri vini”. Lo precisa oggi l’assessore alle Risorse Agricole della Regione Friuli Venezia Giulia, Cristiano Shaurli, in merito all’operazione condotta dal Nac dei Carabinieri che ha ispezionato 18 aziende di vino delle province di Udine e Gorizia. In particolare Nucleo Antifrodi Carabinieri (Nac), nell’ambito dei controlli a tutela delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche della produzione di vini di pregio, secondo quanto riferito da una nota del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha sequestrato circa 22.000 litri di vini di pregio privi di documentazione contabile.
L’attività di indagine – spiega Shaurli – rientra nel controllo continuo che riguarda l’intero territorio nazionale e che presenta per il Friuli una situazione sostanzialmente positiva, che conferma la trasparenza del comparto: vanno tenuti in considerazione i volumi complessivi del settore vitivinicolo, ossia oltre 4.500 aziende e una produzione di oltre 1.872.000 ettolitri di vino, per capire l’entità della percentuale delle aziende coinvolte da irregolarità amministrative. Queste notizie ci convincono ancor più che una filiera vitivinicola finalmente unita, che questa settimana ha visto i primi vini certificati Doc Friuli, è il miglior strumento per superare anche i residuali, seppur non giustificabili, problemi di natura amministrativa”.
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